S. Girolamo Miani

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n. 668


AUTORE

Albera Francesco


EPOCA

1893


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Categoria

Scultura

Fotografo

Brioli Maurizio crs. 2006

Tipo immagine

Digitale

Ubicazione

Somasca di Vercurago (LC), Casa Madre (giardino)

Continente

EUROPA

Stato

Italia

Olim

Somasca di Vercurago (LC), Basilica (facciata)

Agcrs

H-43-9

Abbreviazioni e sigle

Statua già sulla facciata della Basilica.

Foto da AGCRS, H-43-9.

Le statue (5 pezzi in tutto: S. Girolamo, i due orfanelli e due angioletti in volo che sovrastavano la statua di S. Girolamo) sono state tolte nel 2001 per restauri alla facciata e non più ricollocate in sede; collocate provvisoriamente nel prato vicino all´orto dietro Casa Madre, sono state affidate nel 2004 al sig. Caseri di Olginate e sono in fase di pulitura e restauro. Sono state riportate in Casa Madre il 18 novembre 2009 e depositati nel cortile chiostro interno. Solo i due angioletti non sono stati restaurati. Nel ottobre 2011 S. Girolamo e i due orfani sono stati collocati alla fine del vialetto nell´orto dietro Casa Madre.

«Albera Francesco Antonio Leopoldo nasce ad Oleggio (No) il 13 novembre 1854 da Francesco (possidente) e da Maria Teresa Castini (contadina). Artista-scultore girovago incontra a Milano Eugenio Goglio, fotografo-scultore di Piazza Brembana, con il quale frequentò gli ambienti della scapigliatura milanese. Diventati amici, egli giunse in Valle Brembana al seguito di Goglio e si stabilì a Piazza Brembana, dove iniziò a frequentare un gruppo di artisti del luogo. Lo troviamo quindi a fianco dello stesso Eugenio Goglio, il fotografo che immortalò luoghi e personaggi della Valle a cavallo tra l'ottocento ed il novecento, Giacomo Calegari, pittore rinomato nella Valle Oltre la Goggia, Giacomo Mostacchi detto «Santiago«, fabbro, conosciuto per aver costruito l'orologio del campanile della Parrocchia di San Martino Oltre la Goggia. Durante la sua vita d'artista egli si occupò in particolare di decorazioni religiose. Accanto ai lavori decorativi dei balconi e finestre in stile floreale e liberty, ancor'oggi visibili sulle facciate di parecchi edifici privati, non sono poche le chiese, parrocchiali e non, che vantano di averlo avuto come decoratore e stuccatore. La statua marmorea del Santo Patrono S.Giovanni Battista in Brembilla, come le statue dell'Immacolata, di San Giuseppe e S.Gio.Battista che campeggiano l'abside della parrocchiale sono opera di Francesco Albera ed anche la statua in rame di San Lorenzo martire, che dall'alto del campanile della chiesa parrocchiale di Zogno domina il paese. Nel 1892 quando fu posta la statua del Santo patrono di Zogno sulla cima del campanile, furono collocati anche quattro angeli poi rimossi. Ma l'operato di Albera nella chiesa di Zogno non si ferma qui. Egli progettò e realizzò, probabilmente incaricato da privati che vollero fare un dono alla Chiesa parrocchiale, le statue dei dodici Apostoli disposti lungo le pareti laterali della navata. Le prime sei statue furono realizzate in stile neoclassico, mentre le altre in uno stile più libero. Un attento osservatore può, infatti, notare le linee armoniose del corpo e la serenità del viso di San Pietro, San Paolo, San Giovanni, S.Andrea e S.Giacomo maggiore e la classicità delle loro vesti (tipici aspetti dell'arte neoclassica), mentre San Taddeo, S.Simone, San Bartolomeo, S.Giacomo minore ed i Santi Filippo e Matteo mostrano lineamenti più tormentati, nella muscolatura e nelle espressioni dei loro visi, quasi a cogliere in un'istantanea le passioni vissute dai personaggi nell'istante in cui sono raffigurate, in più le tuniche che li vestono presentano un taglio originale e dismesso. Prestò inoltre la sua opera per ornare la facciata della parrocchiale di Mezzoldo con statue, che furono poi asportate durante i restauri nel 1944 e lavorò come stuccatore a Valtorta. Molto conosciuto in Alta Valle, poiché là dimorava Francesco Albera è ritenuto un artista di gran prestigio soprattutto dai cultori d'arte del Comune di Piazza Brembana ove compì parecchi lavori. Tra questi è da segnalare il progetto di ristrutturazione ed innalzamento del campanile della chiesetta comunale di San Bernardo, ripreso per intero dall'Ing. Santo Calvi (tecnico comunale di Piazza Brembana), che ne seguì i lavori e affidò l'incarico all'Albera di eseguire le decorazioni; la Statua della Vergine Immacolata, posta sulla cima del campanile stesso come ancora oggi si può ammirare; collaborò anche al progetto per la realizzazione del nuovo cimitero di San Martino Oltre la Goggia in Piazza Brembana e Lenna. Egli scolpì il Vegliardo con falce e clessidra, (1910) posto nel nuovo cimitero di Piazza e Lenna nel 1912, ornò assieme al Goglio la cappella della famiglia Calvi raffigurando una fila di donne e uomini piangenti e effettuando una decorazione che rappresenta il simbolo egiziano del Sole. Queste furono le sculture che realizzò nei suoi ultimi anni di vita, pur non arrivando a vedere l'intera opera completata. Morì, infatti, a soli 56 anni il 29 gennaio 1911 nella casa in cui dimorava in via centrale 25 a Piazza Brembana ed il cimitero fu ultimato un anno dopo. Una diceria popolare racconta che a causa della sua vita dissoluta ed il suo dichiarato ateismo, l'arciprete di San Martino Oltre la Goggia si fosse rifiutato di seppellirlo in luogo consacrato, cosicché l'artista che dedicò una vita intera alla decorazione dei luoghi sacri della Valle fu sepolto in terra non benedetta« (da: «Zogno notizie«, n. 6 dicembre 1998).

cfr. Pizzotti Dionigi crs., Ampliamento della Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo Ap. in Somasca negli anni 1892-1893 (manoscritto del 1893, conservato in: ACM 5-1-106): «(pag. 32) ... Si fece tutto lo stucco a lucido (all'interno della Chiesa, ndr.) dal giovane Giuseppe Galletti di Limonta, il quale eseguì tutti gli ornati del coro, le cimase delle cappelle, ed il tableau dell'arco maggiore, avendogli fatti i modelli lo scultore Giuseppe (sic, ndr.) Albera di Oleggio, il quale eseguì pure le cornici in gesso attorno alla finestrella del sepolcro di S. Girolamo ... (pag. 42) ... ATRIO CON TIMPANO O FACCIATA CON STATUE. Il disegno dell'atrio in preventivo era come lo antico avente nel mezzo un rilievo per riporre i mantici (dell'organo, ndr.), ma questo non piacque. Trovato chi facea le statue, si pregò il Prof. Don Antonio Picinelli a voler farne uno nuovo (di disegno, ndr.), che subito fece, ritenendo l'elevazione nel mezzo ma foggiandolo a timpano, sorretto da 4 lesenine e ponendovi nel mezzo una nicchia colla statua di S. Girolamo; sopra due angioletti in atto di coronarlo, ai lati lasciando due loggiette, per lasciar libere le finestre laterali della facciata, circondata da parapetti sagomati con due piramidi agli angoli e due statue di orfani. Le statue e le piramidi sono di cemento Portland, e lo scultore che le modellò e fece, fu Albera Giuseppe (sic, ndr.) di Oleggio, per la tenue somma di £. 320 ... (pag. 50) ... ORNATI DEL CORO E PRESBITERIO E CORNICIONE NUOVO. Essendo stata ornata la volta della Chiesa e fattovi un cornicione grandioso, non fu più possibile lasciare la volta del coro e presbiterio così vuota. Il Prof. Don Antonio Picinelli vi fece eseguire 8 modiglioni in stucco che sorreggano una grande cornicie o quadro nel mezzo, il tutto facendolo fissare bene alla volta stata scrostata e riparata in una grande screpolatura vecchia, con delle lunghe punte di ferro. I modiglioni furono modellati dallo scultore Albera ed eseguiti dallo stuccatore Galletti Giuseppe di Limonta, il rimanente fu fatto dai capimastri Bagioli P. ed Amigoni S. ...«.

cfr. Borghi Angelo (a cura), Baggioli Pietro, Memorie di un muratore di Vercurago a fine Ottocento. in: Archivi di Lecco 1989/2, pag. 295 nota 50): «1893. Lavori di allungamento della chiesa di Somasca. La scelta di affiancare al capomastro Baggioli il muratore Severo Amigoni nato nel 1856 era segno di delicatezza verso il paese, che corrispose alla iniziativa col proprio lavoro, tanto che sulla facciata ai lati della statua di S. Girolamo, dello scultore novarese Francesco Albera, i due orfanelli raffigurano bambini di Somasca e cioè Giuseppe Fumagalli detto il Provado e Giuseppe Amigoni figlio di Giovanni«.

cfr. Stoppiglia Angelo Maria crs., Vita di S. Girolamo Miani. Storia, Letteratura, Arte. Genova 1934, pag. 438-439: «Albera di Bergamo (sec. XIX): Statua di S. Girolamo al naturale, in cemento portland, posta in una nicchia centrale del timpano della facciata della Chiesa parrocchiale di Somasca. Ai lati vi sono due orfanelli; uno vestito che rappresenta il ritratto di Giuseppe Fumagalli detto il Provado; e l'altro pezzente che ricorda Giuseppe Amigoni figlio di Giovanni, entrambi di Somasca. La detta facciata fu rifatta nel 1893 ed in quella occasione fu consacrata la Chiesa (a pag. 439 foto in b/n della sola statua di S. Girolamo)».

ORFANO BEN VESTITO:

Fumagalli Giuseppe (detto il Provado)

nato a Somasca il 14 luglio 1880 da

Fumagalli Stefano e Vassena Angela

(cfr. ACM, 5-0-49, Stato anime, anno 1877, n. 34)
(cfr. ACM, 5-0-11, Battesimi, p. Rosati Michele crs., tav. 49)

ORFANO PEZZENTE:

Amigoni Giuseppe

nato a Somasca il 23 ottobre 1878 da

Amigoni Giovanni e Losa Gelmina

(cfr. ACM, 5-0-49, Stato anime, anno 1877, n. 4)
(cfr. ACM, 5-o-11, Battesimi, p. Rosati Michele crs., tav. 47)